• Chiesa solidale della Caritas Diocesana di Tortolì e Lanusei
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Luce nel buio del disagio e della povertà.

SLa Mensa Chiesa Solidale prepara ogni giorno una sessantina di pasti. Nei periodi invernali il numero aumenta, mentre in estate diminuisce soprattutto perché diversi utenti riescono a trovare un lavoro stagionale nelle spiagge o nei villaggi turistici. Una trentina di pasti viene consegnata a domicilio dai volontari. Tra i destinatari anziani, disabili e qualche migrante. Antoine Diarra parla francese, la sua terra d'origine è il Senegal. È nato 51 anni fa nella città di Saint-Louis situata nel nord del paese a 250 km dalla capitale Dakar, quinta città del Senegal con 170mila abitanti. Diciassette anni fa è giunto in Italia per cercare lavoro, spinto dal desiderio di una vita migliore. Da molti anni vive a Tortolì che ormai è diventata la sua casa. Qui ha conosciuto uomini e donne di buona volontà che lo hanno aiutato e ancora continuano a farlo. Racconta di aver vissuto per tanti anni con la sua famiglia, i genitori e cinque sorelle, in Senegal. Nonostante la povertà, ha studiato molto, si è iscritto all'Università per studiare chimica e fisica, ma non ha terminato gli studi. Per riuscire a trovare lavoro in Senegal ha fatto tanti corsi: quello per diventare elettricista, esperto d'informatica e di elettronica ma è rimasto per tanti anni senza lavoro. Allora ha deciso di partire. È arrivato in Belgio e poi in Italia: a Firenze per sei anni, Novara, Salerno e poi la Sardegna, prima Cagliari poi Tortolì. Arrivato in Italia, ha dovuto ricominciare da zero, perché i suoi titoli di studio non erano riconosciuti. Con forza, impegno e determinazione ha fatto il meccanico, l'agricoltore, il metalmeccanico e ha continuato a studiare. Antoine sottolinea la difficoltà del percorso intrapreso in un territorio, quello di Tortolì, in cui non ci sono opportunità lavorative e c'è molta povertà. Racconta di essere stato aiutato da un sacerdote e dalla Caritas diocesana. Qui, come racconta, trova sempre chi lo ascolta e chi lo sostiene; da quando è stata aperta la Mensa ogni giorno vi si reca a pranzare; il cibo è buonissimo e i volontari molto disponibili; gli ospiti sono tanti, non solo stranieri, perché la povertà ha toccato tutti. Essa costituisce un importante punto di riferimento, se essa non ci fosse tante persone morirebbero di fame. Ogni giorno incontra queste persone, insieme stanno bene e sa di non essere solo; sente di poter condividere con loro le sue preoccupazioni e di potersi fidare di queste persone che, con generosità e serietà si mettono al servizio di chi, come lui, ha bisogno di essere ascoltato e aiutato. Antoine riceve quotidianamente l'attenzione, l'amore, la condivisione della sua sofferenza da parte di persone di buona volontà che riconoscono nell'affamato Cristo e come scrive Enzo Bianchi gli affamati, coloro che, se non saziati, rischiano di morire, sono per i cristiani non solo il “sacramento” di Cristo, ma i "vicari di Cristo".

Sono 150 i volontari che hanno dato la disponibilità ad iniziare un servizio nei diversi ambiti della Caritas ogliastrina. Tra questi, una cinquantina sono impegnati nel servizio mensa; 20 operatori sono impegnati nel Centro di ascolto diocesano, nelle due sedi di Tortolì e Lanusei, garantendo un servizio di ascolto di 18 ore settimanali. Tra questi anche gli operatori del Micro-credito diocesano e del Prestito della Speranza. Una trentina di volontarie si alternano nel servizio di raccolta e distribuzione indumenti, e di accoglienza nelle due sedi già ricordate. Un gruppo di operatori, in collaborazione piena con l'UEPE, sono impegnati come tutor accanto alle persone sottoposte alle misure alternative. Numerose le persone coinvolte come benefattori ordinari e straordinari. Tra i volontari, c'è Angelo Conciatori. Cinquantadue anni, felicemente sposato con Patrizia, padre, agricoltore ha scelto di impegnarsi come volontario Caritas, per rispondere in modo autentico al Vangelo che invita al servizio degli ultimi, dei poveri. Angelo non ha dubbi che questa sia la via per seguire Cristo, perché il cuore del messaggio cristiano si realizza proprio nel servizio ai bisognosi, la strada indicataci da Cristo, un invito a cui non ci si può sottrarre. Angelo da sempre è impegnato in parrocchia, nell'Azione Cattolica e nella Casa Solidale che per anni si è occupata della mensa per i poveri. In seguito all'apertura delle sedi Caritas e all'avvio del servizio mensa a Tortolì, il suo impegno è diventato ancora più costante. Insieme ad altri volontari è responsabile del servizio e ogni giorno tocca con mano quanto la povertà dei nostri fratelli, oltre a essere materiale è legata alla mancanza di relazioni e di vicinanza ad altre persone. La mensa oltre i pasti caldi, è un luogo protetto e accogliente dove chi arriva si sente a casa, e può condividere un po' del suo tempo, delle sue fatiche e preoccupazioni, ma anche la gioia di avere qualcuno con cui parlare. Come racconta Angelo, ogni volontario per assolvere alla sua missione deve saper accogliere, saper ascoltare e aiutare. Questi tre aspetti sono tra di loro collegati e devono coesistere in modo equilibrato. Angelo sottolinea come le persone che si rivolgono alla Caritas ricevono molto da lui e dagli altri volontari; allo stesso tempo è lui a ricevere molto da queste persone: esse gli insegnano che siamo tutti uguali, con proprie debolezze, a ridimensionare il proprio ‘ego', a interrogare la propria coscienza e a fare sempre meglio; inoltre, lo aiutano a non porsi verso di loro con un atteggiamento di superiorità ma di parità, di fraternità. Con loro Angelo vive l'esperienza della fraternità e della condivisione in modo autentico, senza sovrastrutture e filtri.

Un obiettivo programmato dall'équipe e presente nel Progetto Nessuna Periferia è lontana è perseguire una rapporto di relazione collaborativa con tutte le altre realtà territoriali. Importantissima è stata la partecipazione alle giornate mondiali del Volontariato del 5 dicembre 2016 e 2017 organizzate dal Comune di Tortolì. In margine al Convegno in cui si è dibattuto sul significato dell'essere volontario oggi, tutte le associazioni di volontariato del territorio hanno deciso di donare alla Caritas diocesana il ricavato della giornata, mentre la Croce Verde locale ha donato una ambulanza dismessa da trasformare in furgone. Importante anche la collaborazione avviata con l'Associazione Mani Tese Ogliastra, i cui soci si prefiggono di svolgere un servizio di assistenza, di vicinanza e di informazione a persone malate - in particolare malati oncologici - e alle loro famiglie. Il Rotary Club locale è stato interlocutore della Caritas diocesana per alcune iniziative sfociate poi in opportunità di sensibilizzazione del territorio. Fondamentale la collaborazione per la giornata di raccolta alimentare nei diversi market cittadini e preziosissimo il dono di una freezer per la dispensa della mensa. Non si possono dimenticare i contatti avviati con il gruppo delle Francescane e del Volontariato Vincenziano presenti nella cittadina di Tortolì e con l'associazione AVO (Volontari Ospedalieri) di Lanusei. Si sta cercando di avviare in maniera sempre più continuativa la collaborazione con le Istituzioni. Recente è il protocollo firmato con l'Ufficio Inter-distrettuale per l'Esecuzione della Pena esterna (UEPE), ed è in dirittura di arrivo la firma per una collaborazione sempre più organizzata con il Tribunale di Lanusei per i lavori di pubblica utilità e per la Messa alla prova. Di recente è stato firmato anche un documento di collaborazione con il Centro di Salute Mentale della ASL per una borsa lavoro destinata ad un paziente, da svolgersi in alcuni locali della sede di Tortolì. Da alcuni mesi la Caritas ha avviato una collaborazione con alcune cooperative sociali presenti nel territorio e le riflessioni emerse incominciano a cristallizzarsi in alcune progettazioni comuni. La Cooperativa Amos, di recente costituzione, nata grazie al Progetto Policoro, muove i suoi primi passi avendo ricevuto un terreno di proprietà della diocesi nell'agro di Tortolì.

Lia Puggioni è un medico ginecologo. PastPresident del Rotary Club, da anni si occupa di progettare e realizzare progetti sociali, dall'Africa all'Ogliastra, dove la povertà avanza e la precarietà rischia di uccidere ogni speranza. In Ogliastra è con la Caritas che Lia Puggioni e i suoi soci concretizzano lo sforzo e l'aiuto ai più poveri e i più deboli. Nell'intervista racconta di aver scelto la Caritas come interlocutore perché essa è un catalizzatore di generosità, mette insieme uomini e donne che danno il loro tempo, donano professionalità, attenzione, sensibilità per alleviare le sofferenze dei fratelli. È un punto di riferimento anche per le associazioni perché offre la possibilità di far del bene e rende concreti anche gli sforzi dei singoli che senza un istituzione come la Caritas faticherebbero a trovare la modalità per rendersi utili. La Caritas è una realtà che in brevissimo tempo si è radicata nel territorio, è diventata l'ancora di salvezza per moltissime persone che vivono in condizioni di povertà e che cercano un aiuto immediato. Con la Caritas il Rotary Club promuove ogni anno la Raccolta alimentare: una ventina di soci si impegnano in tre supermercati della città di Tortolì a sensibilizzare le persone affinché donino qualcosa che servirà per la Mensa della Caritas. In questi anni, si è potuto constatare che le persone sono sempre generose e che si raccoglie sempre di più. Paradossalmente cresce la povertà ma aumenta la sensibilità verso chi vive la povertà quotidianamente. Un altro gesto concreto è stato quello di aver contribuito economicamente all'acquisto di un freezer utile a rendere la cucina della mensa Caritas ancora più funzionale. Nel complesso, la Caritas per il territorio è un faro, un punto di riferimento, che illumina laddove c'è il buio della povertà e del disagio. Essa è anche un'opportunità, capace di creare relazioni e di coinvolgere in maniera attiva e operante la comunità. Tra le altre parole chiave che caratterizzano l'azione della Caritas vi sono l'affidabilità, la memoria e l'affetto. Della Caritas ci si fida; ci si fida delle persone che la rappresentano e che ne costituiscono il cuore e l'anima. Per le comunità la scelta di aprire una sede della Caritas nella struttura voluta dall'amato monsignor Virgilio riempie il cuore di gioia; essa è segno forte della continuità in un solco tracciato tanto tempo fa ma che ha nella ricerca del bene e nell'amore per il prossimo le sue radici.

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